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Leggende e storie ladine - Les Ciampanes da Lungiarü

Il suono delle campane di Longiarù prima della tragedia

Una volta la chiesa del piccolo paese di Longiarú nella Val Badia si ergeva in una posizione diversa da quelle che conosciamo oggi. L'attuale chiesa di Longiarù, dedicata a Santa Lucia e San Iodoco, venne costruita e poi ampliate in seguito ad un evento tragico. In località Ustì Vedl, vicino al torrente di Vi, gli abitanti ladini costruirono una chiesetta di dimensioni ridotte ma di straordinaria bellezza. Dopo giorni di piogge nei pressi della Vila di Vi si staccò un enorme frana che scendendo verso valle portò con se tutto quello che trovava, alberi, case e fienili. L'ultimo edificio contro il quale si schiantò la frana fu la chiesa. Come tutto il resto la chiesa fu completamente sepolta da masse enormi di detriti.

La popolazione di Longiarù non si scoraggiò e iniziò subito con i lavori per la costruzione della nuova chiesa poco più verso le montagne del Puez. Gli abitanti di Longiarú avevano appena posato le prime pietre della nuova costruzione quando un giorno udirono suoni di campane. I suoni non provenivano dai paesi vicini come si pensò in un primo momento, sembravano provenire da vicino e anche se non erano sempre netti e chiari si potevano udire nell'intera valle di Longiarù.

Quando le campane smisero di suonare il cielo si oscurò improvvisamente e una violenta pioggia si abbattè sul paese. Si racconta che da quel giorno in poi prima che arivasse il cattivo tempo, nella valle di Longiarú risuonavano i colpi metallici delle campane. Nelle case del paese si iniziò a raccontare che i suoni provenivano dalla vecchia chiesa sepolta nella profondità del terreno.

Per anni, ogni volta che si sentivano le campane, i contadini sospendevano i lavori per pregare che le loro case venissero risparmiate dal brutto tempo. In alta quota, nei boschi, sui pascoli e in paese tutti si fermavano per ricordare la tragedia portata dalle piogge.

Un giorno, nel tardo pomeriggio, la famiglia del Lüch da Pecëi stava ancora raccogliendo il fieno quando sull'altro versante della valle iniziarono a farsi sentire i battenti delle campane. I contadini avevano intenzione di portare al riparo tutto il fieno prima che facesse buio e per questo motivo non si fermarono a pregare.

Dopo quella giornata a Longiarù si ebbero tante giornate di brutto tempo ma mai più le campane ne preavvisarono l'arrivo.


La vecchia chiesa di Longiarù viene nominata per la prima volta in un documento datato 1371 dove il parroco di Pieve di Marebbe promette alla comunità di Longiarù di celebrare otto sante messe all'anno. La chiesa era dedicata ai santi Iodoch e Luzia (Iodocco e Lucia). La frana di cui si parla nel racconto si è effettivamente verificata, ci sono alcuni dubbi riguardo all'anno esatto della strage che si è verificata tra il 1480-1490. Si ebbero più giorni di cattivo tempo nei quali si formarono più frane, una di queste distrusse parte del paese presente sotto la vila de "Vi" e la chiesa che fu totalmente sepolta dalla terra e dal fango.

La località dove sorgeva la prima chiesa di Longiarù venne batezzata "Col dla ro" che significa "Colle della Frana" che é tuttora il nome della località nei pressi del "Ustì Vedl" che a sua volta significa "Oste vecchio" a testimonianza della presenza del centro del paese in questa località. Per anni la popolazione di Longiarù svolse le sue processioni religiose sopra il terreno che conserva la vecchia chiesa di Longiarù. In seguito la chiesa venne costruita dove la possiamo ammirare oggi e successivamente (1865-1867) venne ampliata.

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