Tu sei qui: Home » Ladinia Tours » Valle Isarco » Longiarù - monastero di Sabiona - Chiusa

Longiarù - monastero di Sabiona - Chiusa

Escursione a Funes - Valle Isarco

Ideale per: TrekkingPercorso il: 09-06-2013

Descrizione escursione e itinerario

Longiarù - monastero di Sabiona - Chiusa
Campill - Kloster Säben - Klausen

 

Escursione impegnativa che in una giornata ripercorre il pellegrinaggio intrapreso ogni tre anni dalla popolazione ladina della Val Badia, la “Prozesciun di Jeunn”. L’itinerario parte da Longiarù nella Val Badia per poi raggiungere la Furcela di Furcia passando per il Parco Naturale Puez-Odle. Da qui in poi si cammina attraverso la Valle di Funes incrociando numerosi paesi, chiese e abitazioni ricche di storia e curiosità. Tra le chiese va ricordata St. Johann Ranui, una vera meraviglia. In fondo alla valle si scende verso la curiosa città di Chiusa per poi salire al monastero di Sabiona, per molti anni sede vescovile del Tirolo. Per il ritorno è previsto l’utilizzo dei mezzi pubblici.

 

Pellegrinaggio a Sabiona (Ji in Jeunn)

Tra le numerose ricorrenze legate alla tradizione religiosa della Val Badia, una delle più sentite tra la popolazione ladina è sicuramente la “Prozesciun de Jeunn”, il pellegrinaggio a Sabiona. Ogni tre anni, alla metà del mese di giugno quando i lavori nei campi e in montagna devono ancora iniziare, molti uomini della Val Badia si preparano a intraprendere lo schema secolare, fedelmente tramandato di generazione in generazione.

La popolazione di ogni paese della Val Badia parte dalla propria chiesa e seguendo a coppie il Confarun, lo stendardo che precede la processione, recitano rosari e intonano canti religiosi durante le dieci ore di cammino giornaliero. I paesi dell’Alta Badia si incontrano a Pecol sopra Pedraces per poi scendere insieme a Longiarù e proseguire la processione, alla quale nel frattempo si uniscono gli abitanti di Longiarú, verso la Furcela di Furcia. I paesi della Bassa Val Badia compreso il paese di La Valle si incontrano ad Antermoia e raggiungono Santa Maddalena passando per il Passo delle Erbe. Da qui in poi la processione crea un unico serpentone, preceduto dal vessillo della chiesa di Santa Croce, dove ogni fedele occupa una precisa posizione che manterrà fino alla fine. La processione al completo raggiunge San Pietro dove vengono accolti dal paese in festa e dopo la celebrazione della solenne funzione liturgica pernottano nel paesino della Val di Funes. Il giorno successivo al suono delle campane e con i primi raggi di luce i circa 1000 fedeli si rimettono in cammino per raggiungere Sabiona, celebrare la Santa Messa e ritornare a San Pietro dove si pernotta per una seconda volta. Il terzo giorno la popolazione ladina perviene nei propri paesi nel tardo pomeriggio portando con se, come vuole l’antica tradizione, rametti di vischio legati al capello o allo zaino.

Stando ai documenti storici, il grande pellegrinaggio dei ladini dell Val Badia, risale al 1503 ma sembra che i ladini intraprendano questo cammino già dal inizio del 1300. Le motivazioni che spingono così tanti uomini di generazioni differenti a partecipare è originariamente da ricercarsi nella richiesta di protezione da malattie e carestie ma anche per chiedere al Signore di benedire la casa, le stalle e i campi. Oggi la comunità ladina decide di partecipare a questa esperienza spinti da vari motivi religiosi personali e non ma anche, soprattuto nel caso delle generazioni più giovani, dal desiderio di partecipare a un esperienza ecclesiasta in un contesto unico. A detta dei partecipanti, la ricorrenza permette di rafforzare la fede e di ringraziare Dio ma anche di rafforzare i legami tra gli abitanti della Val Badia lasciando tracce profonde e variegate nei partecipanti.

 


 

L’itinerario che proponiamo segue la processione degli abitanti di Longiarù con piccole variazioni, migliorie dal punto di vista escursionistico, nella Valle di Funes per evitare di percorrere lunghi tratti su strade asfaltate.

Partiamo dalla piazza antistante la chiesa di Longiarù (1400 m) e ci incamminiamo verso i prati di Pares vicino alle viles di Seres e Mischi. Abbandoniamo Pares (1630 m) seguendo il sentiero numero 5 che dopo un primo tratto di bosco su strada forestale sbocca nei verdi prati della Munt da Medalghes. Durante questo tratto sono ben visibili Cima Dodice, il Capeziner, il Piz Duleda e la Cresta de Lungiarü. Sempre sfruttando il sentiero numero 5 raggiungiamo la Furcela de Furcia (2293 m) e da qui si scende nella Valle di Funes attraversando i boschi dello Schwarzwald.

Dopo circa 1000 m di dislivello sul sentiero numero 33 si raggiunge una perla delle Dolomiti, la bellissima chiesa di St. Johann Ranui con sullo sfondo le Odle, un immagine che ormai viene riconosciuta come un simbolo delle Dolomiti. Visitata la chiesa si prosegue verso il paesino di Santa Maddalena (1304 m), qui c’è la possibilità di ristoro come anche nel successivo paese di San Pietro. Seguendo le indicazioni raggiungiamo la chiesa del paese dedicata a Santa Maddalena e dalla chiesa arriviamo alle abitazioni di Trutsch (1270 m). Proseguendo attraverso prati e boschi sul sentiero numero 32 si perviene prima alle abitazioni di Austill e poi nel centro della Valle di Funes, il paese di St.Peter (San Pietro 1144 m) .

Imboccando il sentiero numero 11 si cammina in posizione soprelevata rispetto alla strada principale seguita durante il pellegrinaggio. Sul sentiero si incontra la bella chiesa di San Valentino che se si ha la fortuna di trovarla aperta merita di essere visitata. Superato un lungo tratto pianeggiante si intravedono le case di Teis (Tiso 965 m), l’ultimo paese dalla valle. Il paese gode di una notevole vista panoramica sulla Valle Isarco, sui paesi sottostanti e su Chiusa.

Scendendo sul sentiero numero 11 e oltreppassando il fiume Eisack (Isarco) bisogna percorrere un tratto di ciclabile per entrare nella storica città di Chiusa.

La città di Chiusa, Klausen in tedesco, vanta una storia antica ed offre un magnifico centro storico di origini medievali. La città era infatti già abitata prima di Cristo, mentre dal 800 in poi fu sede vescovile prima che essa venne traferita a Bressanone. Fu la sede vescovile presso il monastero di Sabiona soprastante la città ad influenzare notevolmente l’economia e lo sviluppo della città di Chiusa.

Dopo aver assaporato l’ambiente medievale dei vicoli di Chiusa, saliamo verso il monastero di Sabiona respirando l'aspro sapore delle vigne. Il percorso è un antica Via Crucis che in un primo momento affronta una ripida salita di scale passando vicino al Castello Branzolo e alla Chiesa di Nosta Signora un impianto barocco a base ottagonale. La chiesa può essere visitata come anche la Cappella di Santa Maria, la chiesa del Monasterno e la Chiesa della Santa Croce. Il convento non si può visitare, tutt'oggi infatti il monastero di Sabiona é sede di una comunità di monache benedettine.

Per il ritorno consigliamo di sfruttare il treno che parte dalla stazione ferroviaria di Chiusa e arriva fino a Brunico dove con il Pullman è possibile raggiungere il paese di Longiarù.


Consigliamo di affrontare la camminata solo in buone condizioni fisiche e attrezzati per affrontare condizioni climatiche in forte contrasto tra di loro. Il percorso dispone di molte possibilità di ristoro ed è quindi possibile partire con uno zaino leggero.

L'escursione a colpo d'occhio

Dove? Longiarù
Monastero di Sabiona - Chiusa Dettagli dell'itinerario 10:00 h 32,56 km 520 m 2 299 m 1 779 m / 1358 m 5, 33, 32, 11 Valutazione dell'itinerario Condizione Tecnica Paesaggio Varietà Periodo consigliato
GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic
Cartografia TABACCO 030 BRESSANONE - VAL DI FUNES Download e link

Tours e escursioni nelle vicinanze:

Pagina inizialeLista completa delle escursioniEscursioni in Alta BadiaEscursioni Plan de Corones

Per il vostro soggiorno Ladinia consiglia: