Tu sei qui: Home » » »

Leggende e storie ladine - Le Mandl de Aunejia a Ras

Il viaggiante di Venezia a San Vigilio di Marebbe

In cima ad una verde collina vicino al paese di San Vigilio di Marebbe nella Val Badia si può ammirare un castello che i nobili di Ras hanno fatto costruire circa 600 anni fa. Nei pressi del castello si trova il grande maso: Lüch da Ras.

Nel maso di Ras arrivava ogni anno, la sera di San Jan (San Giovanni), un uomo molto particolare che chiedeva riparo. La tradizione voleva che la sera della vigilia di San Jan venissero preparati crafuns e fëies e il curioso personaggio veniva chiaramente invitato a mangiare insieme alla famiglia di Ras. Egli sembrava gradire molto la cena ladina che gli venivano servite, e andava pazzo per il latte che la moglie del contadino gli versava regolarmente. Alla sua partenza portava via gli avanzi del pasto perchè lo attendeva ancora un lungo viaggio. Diceva che veniva dalla grande città di Venezia e che passando per la Valle di Ampezzo se ne sarebbe ritornato a casa.

Il giorno della sua partenza si svegliava presto la mattina. Con espressione allegra si avvicinava alla fontana situata al centro della piazzetta del maso, dove riempiva tutte le tasche di sabbia. Dopodichè ringraziava la famiglia di Ras e partiva verso la pianura superando Fodara Vedla.

Questi avvenimenti si ripeterono per molti anni fino a quando una sera il curioso personaggio non arrivò più. La famiglia di Ras lo attese fino a tardi ma di lui non c’era traccia. Da quel anno in poi non arrivò mai più.

Molti anni dopo, il contadino di Ras dovette recarsi a Venezia per trattare di legname. Nella grande città il contadino della Val Badia era chiaramente a disagio e aveva molte cose nuove da osservare. Davanti alle vetrine delle botteghe artigianali e di fronte alle enormi insegne colorate rimaneva a dir poco stupefatto.

Curiosando per le vie della città arrivò davanti a un a bottega che era illuminata dalla grande quantità di oro e di’argento che conteneva. Il contadino ammirava tutti quei preziosi desiderando di poter acquistare qualcosa per sua moglie se solo avesse avuto i soldi. All’improvviso una voce famigliare gridò dai piani superiori. Cercò subito la provenienza di questa voce e vide un uomo che gli faceva segno di salire.

A questo punto il contadino ladino aprì la porta del palazzo e appena ebbe messo piede al suo interno si avvicinarono due servitori vestiti di bianco. Si inchinarono e con grande gentilezza lo accompagnarono attraverso sale riempite di stoffe preziose. Impaurito da tutta la ricchezza che i suoi occhi stavano ammirando, il povero contadino stentava a credere ai suoi occhi e seguiva i due servitori come un cane. Dopo qualche minuto arrivarono in una sala incredibilmente bella, sulle pareti erano distribuiti enormi dipinti e innumerevoli luci di cristallo illuminavano l’ambiente.

In fondo alla sala un signore estremamente elegante si stava avvicinando al contadino. Lo salutò per nome e con grande cordialità gli strinse la mano. Era decisamente felice di vederlo. Il contadino di Ras non sapeva cosa dire ne tanto meno cosa pensare.

“Non mi riconosci più?” gli chiese il signore. “Eppure sono stato tante volte nella tua casa a dormire, mi avete sempre trattato con tanta gentilezza. Guardati intorno, tutta la ricchezza e lo splendore che vedi proviene da te e dal tuo maso. Ricordi che tutti gli anni riempivo le mie tasche con la sabbia della tua fontana? Era sabbia d’oro e ora sono talmente ricco che non ho più bisogno di venire a trovarti. Se tu riuscissi a valutare il tuo ora saresti ancor più ricco di me!”

In quel momento il contadino riconobbe il signore che era lo strano viaggiatore che tutti gli anni passava per il suo maso chiedendo riparo. Ora non era più mal vestito, al contrario i suoi vestiti erano di seta e stoffe preziose.

Passò la sera nel palazzo del signore dove venne trattato come un re. Il giorno dopo gli venne concesso di scegliere dalla bottega qualsiasi bene prezioso avesse desiderato portare a sua moglie. Oltre a questo il contadino poté portare con se il cucchiaio e la forchetta d’oro con i quali aveva mangiato il giorno prima.

Il viaggio di ritorno fu lungo e il contadino dovette passare molte notti nelle baite tra le montagne. Il suo zaino era appesantito da tutto l’oro che conteneva e aveva una grande paura che qualcuno tentasse di rubargli tutto.

Appena arrivò a casa, la paura che qualcuno potesse fargli del male e appropriasi delle sue ricchezze lo portò a scendere in cantina, dove in una grossa buca nascose tutto l’oro senza dire niente a nessuno. Nemmeno in punto di morte disse qualcosa riguardo al suo incontro a Venezia e alle ricchezze che aveva portato con se. Così fino ad oggi nessuno sentì più parlare delle ricchezze di Venezia arrivare a Ras.



Il castello di Ras di cui si parla all’inizio del racconto "Le Mandl de Aunejia (Venezia) a Ras" si trova nel comune di San Vigilio di Marebbe, tra Pieve di Marebbe e San Vigilio. Le sue mura risalgono al XIV secolo, oggi la costruzione assomiglia più a una grossa casa ma nel sottotetto sono nascosti gli antichi merli. I “crafuns” e le “fëies” sono specialità ladine che venivano preparate per le festività. I crafuns vengono ancora oggi preparati in occasione delle sagre dei paesi. Sono piatti semplici e poveri che una volta e ancora oggi sono attesi con grande gioia.

Per il vostro soggiorno Ladinia consiglia: