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Il Moto Club Dolomiti

Le Dolomiti sono meta prediletta da motociclisti italiani e stranieri e questo non solo per i panorami unici al mondo ma anche per l'emozionante esperienza di guida in moto che le strade montane offrono. Ma quanti sanno veramente affrontare salite e curve in modo corretto? Il Moto Club Dolomiti e il sig. Lucio Cavalieri hanno risposto a questa esigenza ideando un corso di guida sicura su due ruote per strade di montagna.

L'iscrizione è aperta sia a bikers neofiti che a motociclisti con esperienza. Lucio Cavalieri ha, infatti, articolato l'offerta formativa in due tipologie di corso: il corso Street Rookie, adatto a coloro che abbiano conseguito la patente per moto da almeno 2 anni e abbiano percorso almeno 10.000 Km, e lo Street Road per coloro che, sebbene abbiano accumulato più esperienza e più kilometri, sentono l'esigenza di perfezionare la propria guida anche per ottenere una maggiore tranquillità nell'affrontare salite e tornati.

Lucio Cavalieri che ci ha spiegato nel dettaglio in cosa consista la tre-giorni di formazione: "Il corso si suddivide in una parte teorica (circa cinque ore) e nella parte pratica su strada. La durata è di 3 giorni ed inzia il venerdì pomeriggio. La prima giornata viene dedicata alle spiegazioni dei principi e delle tecniche di guida con l'ausilio di diapositive e brevi filmati didascalici. La teoria affronta tre argomenti principali ovvero le traiettorie, le curve e le istruzioni per una pronta risposta e reazione ai pericoli ". "Le traiettorie " continua il docente del corso " sono di primaria importanza in quanto, grazie all'apprendimento di precise tecniche, si tende a non affidarsi alla guida d'istinto e ad avere maggiore relax e un'esperienza di guida più confortevole e divertente. Per esempio, nel tornante a destra, quando appunto la curva è stretta, si tende molto frequentemente a finire troppo larghi in uscita e talvolta si rischia di invadere la corsia opposta. Con le corrette nozioni si può affrontare la più stretta delle curve, riuscendo a tenere anche in uscita il margine destro della strada. Nella sezione dedicata alle curve vengono poi spiegate nel dettaglio l'ingresso , la frenata e l'uscita. Infine nella parte finale vengono illustrati alcuni accorgimenti, applicabili anche sulle normali strade cittadine, atti ad evitare situazioni di rischio o comunque a sviluppare nel motociclista una corretta reazione ad un pericolo, una specie di corso di sopravvivenza per bikers. Molte volte si associa la guida sicura alla bassa velocità ma non è sempre così. Infatti l'acquisizione di queste tecniche rende il guidatore più sicuro ed in grado di gestire anche la velocità.

Sabato e domenica sono poi i giorni della messa in pratica di quanto appreso." Chiediamo quindi al signor Cavalieri quali itinerari vengano affrontati: "Partendo da Feltre, si giunge nel Primiero fino ad Imer, poi al Lago Calita fino a Canal San Bovo, si sale poi per la pausa pranzo a Passo Rolle o a Passo Valles. Nel pomeriggio ci si rimette in sella verso Passo San Pellegrino e Passo Fedaia. La terza giornata di corso segue l'itinerario che da Agordo giunge ad Alleghe, salendo al Falzarego e al Valparola, proseguendo con il Passo Pordoi e infine il Passo Gardena o il Passo Sella. Arriviamo ad valicare fino a cinque passi. Anche in sella, l'obiettivo è quello di educare alla giusta, quindi alterno dei tratti in cui dirigo la fila dei corsisti e dei tratti in cui seguo i discendi, notando eventuali posture scorrette o comportamenti da perfezionare. Si fanno poi delle soste didattiche in cui è possibile sottoporre i partecipanti a esercizi anche individuali." spiega Cavalieri.

Le Dolomiti con le sue magnifiche vette e le sue vallate, dalla Val di Fassa alla Val Badia , dal Primiero alla Val Gardena, sono uno degli ingredienti fondamentali del corso del Moto Cub Dolomiti. Ma cosa avviene se il tempo non fosse clemente e capitassero delle giornate di pioggia? Lucio Cavalieri ci assicura che i partecipanti "bagnati" sono anche quelli che sono rimasti più soddisfatti del corso perchè hanno avuto la possibilità di testare la validità delle tecniche studiate e soprattutto non cedere a quello che è il comportamento tipo del motociclista sotto la pioggia ovvero l'irrigidimento." Se si possiedono le giuste tecniche" continua Cavalieri " la guida non ne risente e non irrigidendosi, il motociclista riesce a governare meglio la moto anche su asfalto bagnato".

Chiediamo poi: "Esiste una moto più adatta alla montagna?". L'ideatore del corso ci spiega : "Le moto hanno caratteristiche diverse per potenza, confort, spazio da adibire al bagaglio; caratteristiche che le rendono idonee alla pista o al lungo viaggio ma sicuramente le nuove crossover offrono un buon compromesso fra tutte queste. Consentono una buona protezione dall'aria per i tratti di autostrada, sono ideali per portare bagagli e passeggero, inoltre la tecnologia di cui sono fornite è molto importante per un viaggio di lunga percorrenza. Le Custom (ad esempio le Harley Davidson), invece, sono le moto che faticano maggiormente in montagna proprio perchè hanno il passo lungo (ossia la distanza fra la ruota anteriore e posteriore) compensato solo in parte dal sellino basso. A livello di motore, le favorite sono le Supersportive ma essendo predisposte per la pista, non hanno spazio per il bagaglio e il confort ideale per un viaggio in altitudine."

A questo punto siamo incuriositi dal profilo del corsista-tipo e Cavalieri ci informa che l'età media è di 45 anni in quanto ad un età matura sopraggiunge maggiore consapevolezza delle necessità di guidare in sicurezza per sè e per gli altri utenti della strada. Questo non esclude che molti iscritti siano molto giovani e il corso sia spesso un regalo dei genitori che assecondando la passione per le due ruote dei propri figli, vogliono però che i rischi vengano limitati.

Le Dolomiti, sono anche punto di incontro di tante nazionalità e quindi domandiamo a Cavalieri: "Di che nazionalità sono i migliori bikers che si incontrano sulle Dolomiti?" Cavalieri: " Purtroppo gli italiani non sono fra i migliori in quanto tagliano spesso le curve e le posture sono piuttosto inclinate e storte. Leggermente meglio nelle traiettorie, invece, tedeschi ed austriaci."

Infine chiediamo al direttore del Motoclub Dolomiti, quale sia il tratto di strada più impegnativo degli itinerari delle Montagne patrimonio Unesco. Cavalieri non ha dubbi: " Ogni tratto può diventare facilmente percorribile grazie alle giuste tecniche ma di sicuro il Passo Pordoi, salendo da Canazei, è un percorso che offre una eterogeneità di curve e di tornanti che mettono al bando la noia nella guida!"

Ringraziamo il sig. Lucio Cavalieri per la disponibilità.
Info su: www.corsiguidasicurainmoto.com

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