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Ojep Antone Vian - parroco e scrittore 1804-1880

Fu uno dei sostenitori della lingua ladina

Uno dei preti più conosciuti e più stimati che la Val Gardena ricordi negli ultimi 200 anni. Nato il 10 aprile del 1804 a Pera nella Val di Fassa, in un periodo di grandi tensioni politiche per la Ladinia. La Val di Fassa era ancora sotto il dominio del Tirolo, ed era il vescovo di Bressanone ad avere le redini della chiesa nell’intera valle. Ojep Antone Vian, dopo aver completato gli studi di teologia a Trento, prestò servizio come cappellano per alcuni anni nella Val di Fassa. Dopo pochi anni diventò parroco a Ortisei dove rimase per 29 anni. In questi anni dimostrò grande affetto nei confronti della popolazione gardenese grazie agli insegnamenti di dottrina e lingua nella scuola elementare e nalla scuola d’arte di Ortisei. Molto tempo lo dedicava anche alla pianificazione dei lavori destinati alla ristrutturazione di chiese e cappelle nella Val Gardena.

Fu uno dei sostenitori della lingua ladina, i suoi studi linguistici lo confermano tra i primi a occuparsi del ladino scritto, scrivendo testi sulla lingua, sulla grammatica ma anche storie della popolazione della valle. Nel 1864 uscì un suo libro che trattava la grammatica e la monografia ladina in lingua tedesca e in parte in gardenese. Il nome dell’autore veniva omesso in questa versione per via della posizione contraria della chiesa riguardo alla stampa dei nomi di autori preti su libri. L’intento del libro era quello di dare voce alla popolazione gardenese nel resto del tirolo e nei confronti dei primi forestieri che stavano arrivando in valle e nei dintorni. Impressionante è la lungimiranza del Vian sul futuro turistico della Val Gardena. Fu il primo a pubblicare nel 1864 un articolo pubblicitario della Val Gardena su un giornale tirolese.

Queste gesta nel 1800 possono considerarsi tutt’altro che comuni. Il suo libro ci permette di conoscere molte parole ladine riguardanti atrezzi da lavoro, malattie, piante ecc. dal suono antico che in gran parte sono andate perse. Inoltre sono documentate dal 1750 in poi le chiese e le grandi manifestazioni della Val Gardena, informazioni, delle quali senza di lui non ci sarebbe traccia. Morì a Ortisei il 23 di gennaio del 1880.

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